venerdì 1 marzo 2019

Degustazione vini Greci 21/02/2019

Giovedì 21 febbraio 2019 si è svolta presso La Divina Enoteca una degustazione di 33 etichette di vini da tutta la Grecia (e non solo).
L’evento è stato patrocinato dal Consolato Onorario di Grecia a Firenze e organizzato in collaborazione con Fisar Firenze e La Divina Enoteca. Il responsabile dell'evento e selezionatore delle aziende è stato come nelle passate edizioni Haris Papandreou.



La degustazione si è svolta inizialmente dalle 16.30 per giornalisti e importatori e dalle 18.30 per il pubblico.
In totale hanno partecipato circa 200 persone con un successo oltre ogni aspettativa.
I vini, serviti dai bravissimi sommelier Fisar, sono stati divisi in 3 postazioni, bianchi a base Assyrtiko, bianchi a base di altri vitigni e rossi.


La qualità si è dimostrata alta per tutti i vini in degustazione ed è stato possibile assaggiare vitigni che difficilmente capita di assaggiare in Italia, dai bianchi Assyrtiko, Malagousia, Asprouda Serron ai rossi Mavrotragano, Mouhtaro, Koniaros, Xinomavro. Presenti naturalmente anche i classici Sauvignon Blanc, Chardonnay, Syrah, Merlot e Cabernet Sauvignon.




Artemis Karamolegos Winery
- Santorini 2017 (Assyrtiko 90%; Aidani e Athiri 10%) 
- 34 2017 (Assyrtiko 100%) 
- Pyritis 2016 (Assyrtiko 100%) 
Ci hanno colpito la mineralità e la sapidità di questi vini, un poco timidi al naso ma esplosivi in bocca. Lungo e più profumato il Pyritis




Hatzidakis Winery
- Vin Santo 2004 (Assyrtiko 90%; Aidani 20%) 
- Skytali 2017 (Assyrtiko 100%) 
- Nikteri 2017 (Assyrtiko 100%) 
- Cuvée15 2017 (Assyrtiko 100%) 
- Mavrotragano 2016 (Mavrotragano 100%) 
Anche qui colpisce la mineralità dell'Assyrtiko, la freschezza e la persistenza. Vini ancora giovani ma dal lungo avvenire.
Sorprendente il rosso a base Mavrotragano, che unisce alla mineralità tipica dei vini di Santorini, sentori di erbette aromatici, note fumè ed una bocca piena ed elegante.




Muses Estate
- Mouhtaro (Mouhtaro 100%) 
- 9 Red (Cabernet Sauvignon 40%, Merlot 40%, Syrah 20%) 
- 9 White (Assyrtiko 100%) 
- 9 Rose (Syrah 80%, Mouhtaro 20%) 
- A Muse (Sauvignon Blanc 90%, Mouhtaro 10%) 
Cambiamo zona con questa azienda e ci spostiamo a nord-ovest di Atene, nella valle delle Muse.
L'Assyrtiko in questa zona ha un carattere più gentile e leggero. I rossi hanno una buona maturazione con leggere note verdi nel 9 Red. Il più interessante a nostro avviso è il Mouhtaro, vitigno autoctono che dà un vino molto particolare con note erbacee, di erbette aromatiche, boisè, fresco ma di buona struttura.


Wine Art
- Techni Alipias (Sauvignon Blanc e Assyrtiko) 
- Plano Assyrtiko (Assyrtiko 100%) 
- Plano Malagousia (Malagousia 100%) 
- Idrisma Drios Assyrtiko (100% Assirtiko) 
Con Wine Art Estate ci spostiamo nella zona vitivinicola di Drama, nella Macedonia orientale.
I vini, tutti bianchi, sono caratterizzati da molti profumi, corpo contenuto e grande freschezza.


Domaine Nerantzi
- Koniaros 2013 (Koniaros 100%) 
- Rissos 2013 (Cabernet Sauvignon e Koniarios) 
- Asprouda Serron 2016 (Asprouda Serron 100%) 
- Polis 2017 (Malagousia 40%, Assyrtiko 30%, Asprouda 30%) 
Con questa azienda si trova nel nord-est della Grecia e troviamo due vitigni autoctoni molto particolari, Asprouda Serron e Koniaros.
L'Asprouda Serron in purezza è ancora troppo marcato dal legno mentre il Polis è un bianco fresco, profumato e di buona struttura e persistenza.
Il rosso Koniaros è un rosso di gran corpo, surmaturo e speziato con un tannino potente, ancora da affinare un poco.


Apostolos Thymiopoulos
- Fra terra e Cielo - Earth and Sky 2016 (Xinomavro 100%) 
- Naoussa Alta 2015 (Xinomavro 100%) 
- Terra Pietra Rapsani 2016 (Xinomavro, Stavroto, Krasatto in parti uguali) 
- Naoussa Kayafas 2016 (Xinomavro 100%) 
Questa azienda si trova a Naoussa, in Macedonia e ha presentato quattro espressioni di un vitigno simbolo della zona, lo Xinomavro. Sono vini molto piacevoli con frutta rossa, fiori e spezie dolci e piccanti al naso, buon corpo, bella freschezza, tannini eleganti e grande persistenza.


Florian
- Syrah 2014 (Syrah 100%) 
- Symphony 2017 (Syrah, Agioritiko, Xinomavro) 
- Terzetto 2017(Malagousia, Assyrtiko) 
- Sauvignon Blanc 2017 (Sauvignon Blanc 100%) 
Con Florian ci spostiamo a sud di Salonicco, vicino al mare. I bianchi sono snelli, aromatici, freschi e molto beverini. Il Symphony è un rosso da bere leggermente fresco, molto snello. Il Syrah ha carattere e potenza ma mantiene una buona beva.


Bodecas Krontiras
- Krontiras Malbec Natural 2017 (Malbec 100%) 
- Doña Silvina Aglianico 2015 (Aglianico 100%) 
- Doña Silvina Malbec Reserva 2012 (Malbec 100%) 
- Krontiras Torrontes 2017 (Torrontes 100%) 
Come si intuisce dal nome dei vini e dai vitigni non siamo più in Grecia ma a Mendoza, in Argentina. L'azienda è stata fondata nel 2004 da Costantinos Krontiras, un greco spostatosi in sud America.
Il bianco è profumato e beverino. Il Malbec 2017, prodotto in regime di biodinamica è fresco, fruttato e di gran beva. Il Malbec riserva ha gran struttura, tannino e freschezza, da affinare a lungo. L'Aglianico è potente, tannico, ancora molto molto giovane.

Concludendo è stata un'esperienza unica ed estremamente interessante, abbiamo assaggiato vini e vitigni molto diversi da loro ma che comunque non hanno niente da invidiare ai più famosi vini italiani, spagnoli o francesi. Aspettiamo con ansia il prossimo atto!!!

giovedì 9 giugno 2016

A ogni zona il suo Classico: Verticale di 6 annate di Chianti Classico Riserva Montefioralle

Venerdì 20 maggio nei locali de La Divina Enoteca a Firenze, per la prima volta l'azienda agricola Montefioralle si è lanciata in una delle sfide più difficili e rischiose per un'azienda: la verticale.
Partendo dal 1985 per arrivare al 2012 abbiamo assaggiato una carrellata di 6 annate rappresentative di diversi periodi di questa piccolissima azienda di Greve in Chianti.
Montefioralle è il nome di un piccolo e bellissimo borgo medievale a pochi minuti da Greve e l'azienda agricola Montefioralle si trova a poche centinaia di metri dal centro del paese.
L'origine dell'azienda si ricollega ad un'idea di Renato Sieni che, giunto all'età della pensione nel 1964, si accorda col priore del paese di Montefioralle per prendere in gestione la vigna che da secoli veniva curata dai parroci del borgo. Renato con l'aiuto del figlio Fernando pianta delle nuove viti e inizia la produzione del vino che all'epoca si chiamava "S. Stefano a Montefioralle". Così in quegli anni inizia la vinificazione di Chianti Classico nel 'beneficio' della parrocchia di S. Stefano. Successivamente negli anni '90 l'amministrazione ecclesiastica decide di vendere il podere che subito viene acquistato dalla famiglia Sieni. Adesso la titolare dell'azienda è Alessia, la figlia di Fernando, che con l'aiuto del padre e del fratello Lorenzo gestisce la produzione e la commercializzazione dei prodotti.
sieni  family
L'azienda è veramente molto piccola, a conduzione familiare con non più di 10000 bottiglie prodotte ogni anno divise tra il Chianti Classico, il Chianti Classico Riserva, il Vinsanto ed il Supertuscan.
Il vino della serata è stato il Chianti Classico Riserva, a base Sangiovese con un poco di Canaiolo e Colorino affinato 24 mesi in barrique usate.


Alessia, Lorenzo, Manila (moglie di Lorenzo e anche lei parte attiva dell'azienda) e Fernando arrivano prima dell'evento per aiutarci in un importante evento: la stappatura del 1985, il primo vino in degustazione è una grande incognita. Lorenzo armato di cavatappi a lame inizia ad armeggiare con le bottiglie, Manila nel frattempo ci prova col cavatappi tradizionale. I tappi sono molto fragili e non è facile riuscire nell'impresa ma alla fine i nostri eroi riuscono ad avere alcune bottiglie da assaggiare per poi decidere quali servire e quali no.
Nel 1985 ancora la riserva non esisteva e l'azienda produceva solo il Chianti Classico. La presenza di questa annata è dovuta ad un curioso avvenimento, il ritrovamento di un paio di casse nella vecchia cantina contenenti delle bottiglie non etichettate. L'unico indizio era la scritta 1985.


Il vino nel bicchiere si è subito rivelato di un colore tendente all'aranciato. Ogni bottiglia era una storia a parte, estremamente diversa e più o meno interessante. La migliore al naso esprimeva dei sentori certamente ossidativi ma ancora delle note di confettura di frutta rossa e nera con netti sentori di prugna, una leggera speziatura ed un forte nota di rosmarino che, mano a mano, si è fatta prevalente. In bocca il tannino era pressochè assente, molto morbido, ancora presente invece una certa acidità e mineralità. Interessante e molto emozionate, il 1985, creduto da tutti defunto prima dell'apertura era ancora vivo e vegeto!!!!




Seconda annata in assaggio la 1999, anche questa con bottiglie molto diverse tra loro. Il colore è un rosso granato, al naso si percepiscono profumi di frutta rossa matura, terra, una leggera speziatura dolce. In bocca un buon tannino ancora presente accompagna una piacevole freschezza che insieme bilanciano bene la componente alcolica.
Terzo vino il 2004, periodo in cui Lorenzo inizia ad avvicinarsi al vino. Forse questo è il vino più giovane della serata, ancora di un bel colore rosso rubino intenso, al naso note boisè si sposano con piccoli frutti rossi e note terrose. In bocca la grande acidità ed il tannino ancora un poco scorbutico fanno di questo vino un ottimo investimento per i prossimi 10-15 anni.


L'annata successiva è stata la 2006, grande vendemmia nel Chianti. Il vino nel bicchiere ha ancora un bel colore rosso rubino brillante, al naso frutta rossa leggermente matura, spezie dolci e note vegetali formano un bouquet avvolgente e molto piacevole. In bocca il vino ha gran corpo, è avvolgente, morbido, fresco vivo, giustamente tannico ed estremamente elegante. Un grandissimo vino.
Quinto vino il 2010, altra grandissima annata in tutta la Toscana e pure in quel di Montefioralle. Vino di un bel rosso rubino, al naso ci racconta di frutta rossa matura, note boisé, spezie dolci, vegetale e minerale con un netto sentore di pietra focaia. In bocca ha buon corpo, è morbido, fresco ed equilibrato, da affinare ancora un poco ma già di grande livello.
Ultima annata della riserva quella attuale, la 2012. Il colore è sempre un bel rosso rubino piuttosto intenso, al naso presenta note fruttate, terrose, boisé e vegetali. In bocca è ancora un poco giovane e leggermente sbilanciato sulle note dure, come dovrebbe sempre essere una riserva nei primi anni di vita.



Infine il vino a sorpresa, annata 1999. La riserva non può essere perché l'abbiamo già assaggiata e poi questo è molto diverso. Il colore è un rosso rubino intenso con l'unghia granato. Al naso presenta sentori balsamici, speziati, erbette aromatiche (rosmarino) e frutta rossa matura. In bocca ha gran corpo ed eleganza, un tannino vellutato, una buona freschezza ed una lunga persistenza. Sembra proprio un Sangiovese!
Ma quando scopriamo la bottiglia è una sorpresa per tutti, abbiamo bevuto il Monteficalle, il Supertuscan, un blend composto da un terzo di Merlot, un terzo di Cabernet Sauvignon ed un terzo di Sangiovese, il tutto affinato in barrique nuove. Un grandissimo vino dal quale emergono con prepotenza i sentori del Sangiovese, un vero cavallo di razza!



E per finire bisogna spendere due parole su Fernando, il capostipite dei Sieni, padre di Alessia e Lorenzo, che ci ha allietato tutta la sera con aneddoti, storie di vita e interessanti note tecniche. Abbiamo imparato tanto e ci siamo arricchiti un poco tutti quanti.
E vorrei finire citando una metafora di Fernando che a un certo punto, forse pensando a vicende di vita vissuta diceva: "quando finisce il vino di un'annata è come quando un figlio si sposa, lascia casa e mette su famiglia da solo, è tristezza e felicita insieme".











sabato 26 marzo 2016

"La Verticale de' Pazzi" : Sangiovese, territorio, passione, umiltà, creatività e voglia di mettersi in gioco.....questi sono gli ingredienti giusti per un ottimo Chianti Rufina Riserva.

Gianni, ti ricordi? Era il 2011, poco più di un anno dall'apertura della nostra enoteca, quando abbiamo fatto la prima verticale di Lastricato, il Chianti Rufina Riserva del Castello del Trebbio. Da allora il nostro rapporto di collaborazione non si è mai interrotto, anzi, si è rafforzato: abbiamo conosciuto Stefano Casadei con cui si è instaurato un rapporto di amicizia, abbiamo visto i vini cambiare la propria veste e nascere la nuova strepitosa linea "Le anfore", abbiamo seguito lo svilupparsi della "filosofia" del biointegrale.....insomma, siamo cresciuti con voi!
E così, dopo 5 anni, abbiamo voluto riproporre una verticale forse ancora più strepitosa della prima: 7 annate di Chianti Rufina Riserva Lastricato e un Sangiovese 2011 affinato in anfora.


CASTELLO DEL TREBBIO, LA STORIA
Siamo alla Rufina, a pochi km da Firenze in un territorio collinare segnato da boschi, vigneti e oliveti. Tra queste colline si erge un meraviglioso castello famoso per aver caratterizzato un pezzo di storia fiorentina.
Venne costruito nel 1184 dalla nobile famiglia di banchieri de' Pazzi e nel 1478 fu il lugo dove venne ordita la nota "Congiura de' Pazzi" che programmò l'eliminazione della famiglia rivale che comandava a Firenze e l'intenzione di uccidere Lorenzo de' Medici.
Nel castello si trova ancora la splendida Sala della Congiura e per ricordare questo importante evento alcuni vini hanno nomi ad esso ispirati.

IL TERRENO
In questa area i terreni sono ricchi di galestro, un'argilla scistosa che si rompe facilmente formando schegge e pezzi poliedrici.  Questo tipo di suolo dà vini più strutturati e meno fruttati.

LA VERTICALE
Insieme al Produttore Stefano Casadei abbiamo assaggiato 7 annate di Chianti Rufina Riserva Lastricato, analizzando l'andamento climatico di ogni anno e l'influenza che questo ha avuto sul vino e ponendo attenzione anche al diverso uso dei contenitori durante l'affinamento.
Durante la serata Stefano ci ha illustrato con grande maestria, le peculiarità dei suoi vini, ci ha raccontato aneddoti di vita quotidiana e con grande analisi critica ci ha parlato delle diverse scelte aziendali fatte e di come queste siano risultate talvolta ottime e talvolta meno buone anche se necessarie. Certo è che ogni scelta si è riflessa nel vino e nelle sue caratteristiche, pur rimanendo costantemente un vino di grande classe che continua a trasmetterci, sorso dopo sorso, tutta la passione  del loro creatore.



I VINI
Il primo anno di produzione del Chianti Rufina Riserva è stato il 1997.
Tutti i vini fanno un affinamento che va dai 24 ai 30 mesi a seconda dell'annata. 
Fino al 2005 è stato un sangiovese in purezza affinato in botte grande, mentre dal 2005 al 2009 compresi sono cambiati uvaggio e affinamento. In questi anni sono stati introdotti il Merlot e l'uso di barrique e tonneaux per cercare di incontrare un po' più il gusto internazionale. Stefano con grande spirito di autocritica ci ha raccontato come in realtà consideri questo un piccolo incidente di percorso che lo ha portato poi, a partire dall'annata 2010, a togliere il Merlot e reintrodurre l'uso della botte grande. 
Io personalmente penso che scelte diverse non siano in realtà errori ma cambiamenti necessari per crescere. Dobbiamo poi pensare che un' azienda deve anche andare incontro alle richieste e ai gusti di un mercato in continua evoluzione pur rimanendo unica nel suo stile. E' per questo che dal 2011 Stefano e sua figlia Elena hanno voluto iniziare la loro nuova, interessante e aggiungerei ben riuscita avventura che vede l'introduzione dell' uso delle anfore di terracotta per l'affinamento di Sangiovese, Syrah, Cannonau e un blend di Vermentino e Nasco della loro nuova linea "Le Anfore".


LASTRICATO 1999
È stata un'annata equilibrata con un luglio e un agosto caldi durante i quali è piovuto circa una decina di volte, mentre la pioggia si è fatta vedere con costanza per tutti i primi 13 giorni di ottobre. Le escursioni termiche e il terreno argilloso che trattiene il caldo di giorno rilasciandolo di notte, mentre durante le ore diurne rilascia il freddo accumulato la notte, hanno fatto si che il vino di questa annata risultasse elegante e fine. È un Sangiovese in purezza affinato in botte grande. Degustando questo Chianti Rufina Riserva siamo rimasti tutti impressionati dalla sua freschezza ed eleganza nonostante i suoi  17 anni: colore di un bel rosso rubino chiaro e brillante, frutta rossa non troppo matura sia al naso che in bocca, spezie, balsamico, acidità e tannino ancora ben presenti, rotondo, di buon corpo, sembra ancora un giovanotto. Un vino che forse non tenderà a migliorare, ma semplicemente perché è già al top, strepitoso, impressionante e rimarrà così ancora per molto.

LASTRICATO 2001
L'andamento climatico è stato abbastanza buono durante tutto l'anno, più caldo delle precedenti annate e con piogge un po' più scarse. Questo si è tradotto in un vino più maturo, di colore più intenso e meno brillante. Al naso si avvertono sentori un po' più evoluti, di frutta matura e spezie dolci e risulta meno balsamico del precedente. In bocca è rotondo, pieno, morbido, segno di un vino maturo ma ancora molto piacevole.

LASTRICATO 2004
L'annata è stata climaticamente equilibrata con primavera fresca e piovosa che ha posticipato il germogliamento, mentre l'estate è stata calda con piogge a spruzzo e ha permesso che il ciclo vegetativo della pianta si riequilibrasse. Le forti escursioni termiche hanno dato al vino una buona eleganza e una interessante ricchezza aromatica, un gran bel vino!

LASTRICATO 2006
Il 2006 è stato un anno caldo, sopratutto durante la vendemmia il che si è tradotto in un vino con una gradazione alcolica un po' più alta, di 14%, anche se in bocca non si avverte. La differenza sostanziale con i vini precedenti sta nel fatto che qui non abbiamo più solo Sangiovese, ma anche un 10% di Merlot e l'affinamento è stato fatto in barrique. Il vino risulta quindi più pronto, morbido e potente, sopratutto un bocca. Di colore intenso, al naso si sente una frutta più matura e si avvertono di più le note tipiche del legno che però non risulta essere invasivo. Il vino è semplicemente diverso ma ugualmente un grande.

LASTRICATO 2008
L'inverno è stato mite e la primavera piovosa con qualche ritardo nella fioritura e nell'allegagione del frutto per cui il grappolo è risultato spargolo ma sano, traducendosi in un vino di qualità maggiore per concentrazione di aromi. Abbiamo ancora il Merlot insieme al Sangiovese e l'affinamento è ancora in barrique. Di colore più carico, al naso si sentono insieme al frutto e alle note balsamiche anche quelle del legno, ancora non ben evoluto. Un vino un po' meno elegante del 2006 e più pronto, maturo.

LASTRICATO 2010
Grande annata, grande vino. Siamo tornati al Sangiovese in purezza e alla botte grande. L'annata è stata generalmente calda con una seconda metà di settembre fresca. Il vino è ancora giovane, elegante, con sentori di frutta rossa, spezie, molto balsamico ed ematico, con una buona acidità, ancora sostenuta, e un tannino setoso, vellutato. Un grande vino che ha ancora avanti a se molti anni.


LASTRICATO 2011
L' annata è stata calda con poca pioggia, un po' difficile, e ci ha dato un vino più alcolico ma la maestria del produttore che ha saputo fare le scelte giuste nei tempi di vendemmia e nell'uso della botte, ha reso il prodotto rendendolo elegante e fresco con un buon tannino fitto, corposo, pieno e rotondo. Un gran bel vino, ancora molto giovane che ha avanti a se un lungo avvenire.


SANGIOVESE IN ANFORA 2011
Abbiamo pensato di introdurre anche questo assaggio per poter fare un confronto fra due vini con stesso vitigno e stessa annata ma con diverso affinamento: uno ha fatto legno e uno ha fatto anfora di terracotta. Questo vino ha fatto meno di 30 giorni fra fermentazione e macerazione e 6 mesi di affinamento in anfora. Al naso emergono le note fruttate, di una frutta rossa matura, ma quello che sorprende di più è la nota floreale di viola quasi macerata, molto tipica; in bocca ha un buon corpo, rotondo, morbido con una acidità un po' meno sostenuta, dovuta probabilmente proprio all'uso della terracotta al posto del legno. L' anfora di terracotta ha la capacità di esaltare, nel bene e nel male, tutte le caratteristiche del vitigno e richiede l'utilizzo di un uva in perfetto stato. Il primo vino fatto con questo nuovo metodo di vinificazione è stato un esperimento ben riuscito che dà grande soddisfazione anche dopo 5 anni.


Un pensiero......
Un grazie di cuore a tutti e in particolare alla famiglia Casadei e agli amici Gianni e Gherardo che hanno reso possibile questa interessantissima degustazione.
E alla fine siamo si diventati tutti un po' pazzi....pazzi per il Sangiovese!


Bianca